Felice, lo scultore innamorato dell’Africa
Per promuovere l’autonomia e l’integrazione dei disabili è indispensabile proprio il loro prezioso contributo e la loro creatività. Un artista, chiamato anche lo scultore innamorato dell’Africa, romagnolo non vedente è stato coinvolto da un vescovo del Burkina Faso per insegnare alle persone con difficoltà non solo come si lavora l’argilla e come si fa una scultura, ma anche come si può instillare in loro il senso dell’autonomia.
Obiettivo: La buona pratica sociale ha come scopo quello di aiutare le persone più deboli facendo scoprire a loro tutto il potenziale creativo, in particolare le persone più fragili diventano dei veri e propri artisti che realizzano delle fantastiche opere d’arte.
Attività: Felice Tagliaferri è uno scultore che va in Africa con lo scopo di aiutare le persone più deboli, svolgendo con loro determinate attività. Sostiene che “saranno i disabili a insegnare agli abili, cosi si capisce che tutti siamo un dono di Dio”. Egli prevede:
- l’attivazione di un laboratorio per insegnare alle persone in difficoltà a lavorare l’argilla;
- la realizzazione con i disabili di una grande scultura in piazza;
- lo sviluppo di interventi tesi a promuovere l’indipendenza e l’autonomia delle persone disabili.
Ambito territoriale: Africa.
Fonte: Corriere della sera, Supplemento Buone notizie, martedì 20 Novembre 2018.