Diversa da chi? Carolina, attrice per caso
La sindrome di Down non è una malattia ma una condizione genetica che caratterizza la persona per tutta la vita, che però non gli impedisce di vivere serenamente e appieno tutto quello che la vitta offre.
Un piccolo grande film, ‘Dafne’, prodotto da Vivo film, sta lasciando un segno profondo. Se ne parla, c’ è più attenzione per questo tema importante.
Obiettivo: Cambiare il modo di guardare alla sindrome di Down tramite un film con Carolina Raspanti protagonista.
Attività: ‘Dafne’, prodotto da Vivo film, è il secondo lungometraggio di Federico Bondi autore anche della sceneggiatura, scritta modellando il personaggio di Dafne sulla sua straordinaria interprete Carolina Raspanti, 35 anni, romagnola di Lugo. Il film è uscito nelle sale lo scorso 21 marzo, Giornata mondiale delle persone con sindrome di Down, dopo aver vinto in febbraio il premo Fipresci nella sezione Panorama dell’ultima Berlinale.
‘Non è un film sulla sindrome di Down, ma su una giovane donna, Dafne. Mentre è in vacanza con i genitori (Stefania Casini e Antoni Piovanelli) la madre muore all’improvviso. Il padre non regge il peso della perdita, cade in depressione e sarà Dafne a riportarlo alla vita. È lei che si prende cura di lui, in un ribaltamento di ruoli’, sintetizza Carolina.
‘Non ci aspettavamo così tanta attenzione. Stiamo partecipando a tantissimi festival da mesi: dopo Tavolara, a Bobbio invitati da Marco Bellocchio, un onore e una gioia ulteriore. E da settembre lo accompagneremo nelle scuole, è importante divulgare tra i giovani’, dice Carolina. La mentalità può cambiare anche grazie a un film.
Tutto è cominciato grazie a dei video su Youtube. ‘Ho scritto due libri autobiografici, li ho presentati un po’ ovunque, mi hanno messo in rete a Federico Bondi, che aveva già in mente un suo progetto li ha visti. Mi ha contattato e chiesto l’amicizia su Facebook e ha cercato il mio numero di casa. Man mano che mi conosceva ha plasmato la sceneggiatura su di me. Ho subito detto sì: non potevo lasciarmi scappare un treno così. Nella vita lavoro in un ipermercato e questa esperienza è gratificante’, racconta Carolina.
Oltre a questo, la ragazza sta terminando di scrivere il suo terzo libro e vuole pubblicarlo per Natale. Non è comune incontrare una persona così positiva. Lei è un esempio positivo per gli altri. Non solo per chi si misura con la sindrome di Down. ‘Però va detto che si fatica. Noi esistiamo come tutti, abbiamo personalità, carattere, cuore. Bisognerebbe fare di più, parlarne tanto per cominciare. Mi fa piacere che il film stia smuovendo le coscienze e suscitando dibattito’, dice Carolina.
Ambito territoriale: Lugo di Romagna (Ravenna).