I capolavori di denuncia
Tra le diverse funzioni riconducibili all’arte, molto importanti sono le funzioni espressive, didattiche ed esortative. Tramite un’opera, l’autore può tranquillamente comunicare uno stato d’animo, un’emozione, un pensiero; può istruire gli osservatori, può insegnare loro un nuovo concetto e può addirittura arrivare a persuaderli a compiere certe azioni e assumere certi comportamenti. L’artista Andreco ha sfruttato queste funzioni per mobilitare le nostre coscienze su questioni determinanti come l’emergenza climatica.
Obiettivo: I capolavori di denuncia, sfruttando la visibilità dell’arte per denunciare problematiche come ad esempio il riscaldamento globale.
Attività: Non solo scienziati e attivisti, anche gli artisti si sono mobilitati per rappresentare l’emergenza climatica e denunciare il problema che non sta venendo preso in considerazione nella maniera adeguata dalle autorità competenti. A Venezia, dove da secoli si combatte con l’acqua alta ma non lo si relaziona, erroneamente, anche al surriscaldamento del clima, l’artista romano Andreco ha realizzato un’opera di street art di 6 metri sulla riva del Canal Grande per rendere tangibile l’innalzamento delle acque in prospettiva. Infatti, una serie di linee celesti, sempre più alte, raffigurano sulla parete gialla, ben visibile a tutti i visitatori che arrivano in laguna, fino a che altezza arriverà il mare nei prossimi duecento anni. Le strisce di Andreco, che è un ricercatore di ingegneria ambientale con la passione dell’arte, non hanno solo uno scopo artistico e decorativo, ma hanno più che altro valore scientifico.
Questa è la quarta opera di Andreco; l’ingegnere, infatti, ha già realizzato progetti analoghi a Parigi, Bologna e Bari e sta già preparando altre street art. Come Andreco, molti alti artisti internazionali si stanno mobilitando per denunciare problematiche sociali mondiali.
Ambito territoriale: Venezia.