Gamindo, se donare è un videogioco
Fare della beneficienza, purtroppo, viene vista a volte con un’accezione negativa, in quanto consiste nel lavorare gratis, senza ricavare un utile pratico. Ma la beneficenza ha uno scopo nobile, di recare aiuto e assistenza a persone bisognose. Antonio Santin ha studiato un modo innovativo per fare della beneficienza senza dover lavorare gratis, anzi, divertendosi giocando a dei videogiochi.
Obiettivo: Unire la passione per i videogiochi all’attività di beneficenza attraverso la piattaforma Gamindo.
Attività: Antonio Santin, 27 anni, è uno studente di laurea magistrale in International management alla Ca’ Foscari di Venezia e tre anni fa ha scritto una tesi di laurea cercando di unire le sue due passioni: videogiochi e attività non profit. Il motto di Santin, infatti, è giocare, vincere, non spendere nulla, donare soldi. Insieme a Matteo Albrizio, ingegnere spaziale 28enne, è riuscito a concretizzare la sua idea creando Gamindo, un’applicazione con videogiochi che permettono di accumulare gemme alla fine di ogni partita che possono essere trasformate in denaro da donare in beneficenza agli enti non profit presenti nella piattaforma Gamindo. I soldi necessari a sostenere non solo la parte ludica dell’applicazione, ma anche quella business, provengono dalle aziende e dai loro investimenti pubblicitari. Le aziende, infatti, commissionano ai due ragazzi la realizzazione di un videogioco che faccia riferimento ai loro prodotti o servizi. Per esempio, i ragazzi hanno realizzato un videogioco per Pool Pharma dove i giocatori devono catturare palline che si ispirano ai granuli degli integratori alimentari dell’azienda. Gamindo ha già attirato 8mila persone nella piattaforma e le donazioni raccolte e realizzate dai giocatori superano i 5mila euro, arrivati ai non profit come Emergency, Wwf, Ospedale dei bambini Buzzi, Dynamo Camp e tante altre.
L’obiettivo di Gamindo è molto più ambizioso, ovvero arrivare entro un anno a donazioni per un miliardo di euro da tutto il mondo.
Ambito territoriale: Venezia.