Un’alleanza per difendere la qualità della propria terra
Mentre l’industria agroalimentare globale genera ogni anno profitti miliardari, l’ingiustizia della povertà è ancora molto diffusa tra gli agricoltori di piccola scala e i lavoratori che producono e trasformano il nostro cibo, senza dimenticare la tendente scarsa qualità del raccolto.
In Sicilia, una intera famiglia ha deciso di dare vita a un’alleanza tra contadini diretti per difendere il proprio territorio.
Obiettivo: recuperare tradizioni e difendere la qualità della propria terra.
Attività:Pino Lops, siciliano 67enne emigrato all’estero e poi a Brescia, insieme a sua moglie ha comprato un’antica masseria per coltivare la terra e iniziare una propria produzione agricola di frutta e verdura bio. A marzo 2020, dall’attività imprenditoriale è nata l’alleanza tra i Briganti Etici, coltivatori diretti dei terreni agricoli in Val di Noto, con lo scopo di difendersi dalla grande distribuzione, difendere il valore della tradizione contadina e marcare il senso biologico.
Dai 27 ettari iniziali della famiglia Lops, bonificati dopo essere stati abbandonati ai rifiuti, gli ettari sono già diventati 250 divisi tra sei produttori.
Il progetto prevede coltivazione e raccolta di frutta e verdura bio, trasformati poi in un laboratorio artigianale, coordinato da chef, agronomi e tecnici, che mettono a punto anche prodotti gourmet venduti in e-commerce in tutta Italia.
La famiglia Lops ha iniziato a incontrare contadini ultraottantenni con la cultura del rifiuto dei prodotti chimici per aiutarli a non farsi sfruttare dalla grande distribuzione, consigliando loro di certificarsi con il marchio bio e di coinvolgere figli e nipoti, aiuto prezioso per la parte di marketing e comunicazione
La vera grande causa è evitare l’abbandono dell’agricoltura in buona parte della Sicilia.
Inoltre, grazie alle nuove tecnologie, per esempio software e rete wireless per il sistema di irrigazione e sensori dell’umidità, è possibile evitare lo spreco di acqua.
Ambito territoriale: Sicilia.
La buona pratica compare nell’inserto “Buone Notizie” del Corriere della Sera.