L’emulazione. Dopo mio papà, l’ho fatto anch’io
Promuovere inclusione sociale non è solo un compito dei Servizi Sociali, ma richiede un coinvolgimento più ampio dei cittadini e della comunità. È un percorso in cui il ruolo della famiglia è fondamentale, perché rappresenta il contesto in cui si possono sperimentare i ruoli e le relazioni, oltre che acquisire competenze ed opportunità per allargare la rete sociale di riferimento. Una famiglia di Parma ha dimostrato che questa buona pratica sociale può avere successo e rappresenta un modello da trasmettere ai figli.
Obiettivo: L’emulazione, da parte di un figlio, di una buona pratica può portare ad accogliere e a sviluppare l’inclusione sociale delle persone straniere rifugiate, allargando la rete sociale.
Attività: Giorgio Campanini, che oggi ha ottantotto anni, ha accolto in casa sua Mursal, arrivato dalla Somalia. Seguendo questo esempio, suo figlio, Sandro Campanini, cinquantadue anni, ha deciso di ospitare Abdi, un somalo che ha ventidue anni. Attraverso la Caritas, Ciac onlus e il progetto Rifugiati in famiglia, sono entrati in contatto con Mursal e Abdi. Poichè la casa di Sandro e quella di suo padre sono una attigua all’altra, l’accoglienza è stata fin da subito collettiva.
I ragazzi sono arrivati in famiglia dopo almeno un anno trascorso in un centro di accoglienza, una volta ottenuta la protezione internazionale. Hanno trovato sistemazione a casa Campanini in una stanza indipendente e con bagno, perché avere i propri spazi è molto importante. Se la famiglia è fuori, lasciano le chiavi a Abdi senza alcun problema.
Mursal, che ha lo status di rifugiato, dopo avere terminato il progetto di accoglienza da Giorgio Campanini vive in un appartamento a Parma e lavora come mediatore per Ciac onlus. Abdi dopo sette mesi a casa Campanini, in cui ha lavorato sulla gestione responsabile degli spazi (cosa di cui non si era mai occupato prima), sta completando il percorso per ottenere lo status, e ne frattempo frequenta la scuola guida per conseguire la patente.
Secondo Sandro: “accogliere una persona nel suo percorso verso l’autonomia è un’esperienza senza alcun dubbio fattibile”.
Ambito territoriale: Parma – Italia.