“La serra delle suore? E’ fatta di bottiglie”
E’ sempre più evidente che una delle sfide per la riduzione dell’inquinamento ambientale è rappresentata dalla riduzione dell’impatto della plastica. Tanti sono i modi per contenere la produzione e il consumo di questo materiale, favorendo inoltre il suo riciclo. Attualmente stanno emergendo modalità creative che si propongono non solo il riuso di determinati oggetti di plastica, ma anche la promozione di una maggiore sensibilità dei cittadini sul tema della tutela dell’ambiente. A tal proposito la buona pratica “La serra delle suore? E’ fatta di bottiglie” rapprenta un’esperienza emblematica in quanto le Missionarie della Consolata a Nepi, in provincia di Viterbo, hanno realizzato una serra con le bottiglie di platica.
Obiettivo: Riciclare le bottiglie di plastica coinvolgendo i cittadini in buone pratiche sociali di tutela dell’ambiente.
Attività: Suor Edite Cobalchini, al suo ritorno in Italia dopo tanti anni in Brasile, ha avuto l’idea di utilizzare le bottiglie di plastica per costruire una originalissima serra in cui far crescere ortaggi africani e sudamericani. Ecco la Sua testimonianza: “in Sud America avevo visto tante costruzioni in plastica, ottenute riciclando bottiglie o altri oggetti. Quando sono arrivata qui, a gennaio del 2018, la copertura della vecchia serra era ormai così ammalorata da essere inutilizzabile. E ho pensato alle bottiglie d’acqua per fare una nuova copertura”. La serra è vasta dieci metri per cinque ed è stata realizzata con quattordicimila bottiglie di plastica, grazie al contributo della gente del paese che ne ha portate moltissime ed ha permesso di completarla in un solo anno di lavoro. “Ci abbiamo piantato gli ortaggi che non resistono al freddo: patate dolci, zenzero, canna di zucchero, papaya – sottolinea la suora – nel nostro istituto arrivano missionari e ospiti da tutto il mondo ed è bello poter trovare anche qui i sapori delle proprie terre”.
Ambito territoriale: Nepi (Viterbo).