Che la plastica sia un errore quotidiano e che minacci il nostro futuro, se ne discute già da un po’ di tempo; evidentemente non abbastanza, vista la continua produzione e dispersione nell’ambiente, fino alla creazione di vere e proprie isole, come quella presente nell’Oceano Pacifico, in cui galleggiano circa 100 tonnellate di plastica non biodegradabile. E chi se ne occupa? Per ora, tra gli altri, Boyan Slat, un giovane ricercatore olandese.

Obiettivo

Proteggere e tutelare l’ecosistema, ripulendo i mari dalla plastica.

Attività

Boyan Slat, un giovane ricercatore olandese, si occupa della rimozione di plastica non biodegradabile nell’Oceano Pacifico, già dal liceo. Ora, a 28 anni, crea The Ocean Cleanup, una fondazione nata per sviluppare le tecnologie per estrarre gli inquinanti plastici negli oceani, che ne hanno costituito una vera e propria isola. Si tratta di una superficie grande quanto la penisola Iberica. Il suo obiettivo, negli anni, si è notevolmente ridotto, passando da un’aspettativa del 90% all’1% di plastica da raccogliere entro il 2040, tramite delle barriere galleggianti, lunghe 2,4 km, in grado di bloccare la traversata di rifiuti. Con almeno 10 barriere, i rifiuti potrebbero essere incanalati verso una nave di raccolta, così da aumentare la percentuale di plastica raccolta entro la fine del decennio. Nel frattempo, Boyan si è attivato per bloccare il problema alla fonte: rimuovere i rifiuti plastici già dai fiumi, come il Rio Montagua, in Guatemala, prima che arrivino al mare, così da evitare lo scioglimento di microplastiche, causata dal contatto con l’acqua salata, e il loro coinvolgimento negli oceani e nella fauna tutta, diventando poi parte della catena alimentare e arrivando sulle nostre tavole. 18 milioni di tonnellate di plastica in mare, sono questi i dati aberranti. Senza contare l’eccessiva produzione di plastica, che raggiunge le 430 tonnellate solo nel 2021, e 9 miliardi di tonnellate dal 1950, di cui solo il 10% viene riciclato e il resto è stato disperso nell’ambiente. Sembra che il mondo stia iniziando a consapevolizzare l’inquinamento da plastica; infatti a giugno, i membri dell’Onu si sono riuniti a Parigi proprio per gettare le basi di un trattato. Nel frattempo ci saranno persone come Boyan Slat a combattere contro quel nemico indistruttibile, la plastica, che fortunatamente non è più nascosto al mondo.