Un incontro casuale quello tra Antonio e Tarek, nella metropolitana di Milano, che ha portato non solo ad un’inossidabile amicizia, ma a qualcosa in più: ad un’adozione. Quando tutto per uno straniero sembra perso e bloccato dai tanti limiti e pratiche amministrative, dalla sfiducia e dalla frustrazione, ecco che emerge la bontà e l’empatia degli esseri umani che, in questo caso, hanno portato anche alla stesura di un libro a quattro mani, intitolato “Tarek e gli altri”. Il volume riceverà il premio “Non sprecare” presso l’Università Luiss di Roma.

Obiettivo

Aiutare il prossimo e sensibilizzare sul tema della migrazione.

Attività

Questa storia inizia con un incontro in metropolitana, a Milano, tra Antonio Pizzoni, un uomo pensionato di 74 anni, ex manager di Coop Lombardia, in uno stato di malessere fisico, e Tarequijjmank, <Tarek>, un ragazzo di 32 anni, proveniente dal Bangladesh, che decide di aiutarlo accompagnandolo in un luogo in cui avere un po’ di ristoro. I due si conoscono, iniziano a raccontare la propria storia e a chiedere l’uno il numero di telefono dell’altro per mantenersi in contatto. Tarek non vive affatto una vita semplice: arrivato in Italia con un visto stagionale in agricoltura, venditore di occhiali sul pinte Castel Sant’Angelo, poi a Sottomarina di Chioggia dove raccoglie radicchio per 3 euro all’ora, poi lavapiatti a Milano, cuoco, frequenta un corso di Oss a Tornata e fa un concorso all’ Asst di Mantova, che vince, ma dopo 3 mesi di lavoro viene rimandato a casa perché non possiede la residenza italiana. E’ in quel momento che si fanno avanti Antonio Pizzoni e sua moglie Maristella, affetta da una malattia che non le consente di muoversi, ma accetta di adottare Tarek muovendo semplicemente il dito. La donna morirà il 14 Marzo 2021. E la bellezza della vita sta proprio in questo, in ciò che non ci aspettiamo, come quel giorno a Milano quando i due uomini si incrociarono, ma Tarek non si allontanò, dopo aver aiutato Antonio. Le relazioni a volte si instaurano senza una ragione ma sembrano cucite addosso a noi, adatte a noi. E chissà perché, forse è un richiamo, una scintilla tra esseri umani. Naturalmente, solo se non voltiamo lo sguardo dall’altra parte. Antonio e Tarek ne sono un esempio e hanno deciso di raccontare la loro storia in un libro a quattro mani “Tarek e gli altri” che ieri ha ricevuto a Roma, presso l’Università Luiss, il premio <Non sprecare> e, in più, sono stati nominati personaggi dell’anno. E’ bastato uno sguardo e nessuna indifferenza verso il prossimo, a rendere queste due vite straordinarie.