L’arancia amara di La Spezia
A La Spezia, lungo via Chiodo e Corso Cavour, ci sono degli alberi che danno vita ad una arancia particolarmente amara.
Di solito il frutto, sfortunatamente, finiva quasi sempre tra le pattumiere della città e non veniva mai utilizzato.
Di conseguenza lo spreco di materiale organico era eccessivo.
Inoltre, molti cittadini di La Spezia per anni hanno creduto che il frutto fosse difficile da utilizzare in ambito gastronomico, ma grazie ad una comunità domenicana hanno scoperto che l’arancia amara può essere usata in vari modi come ad esempio: salse per condire il pesce o confetture.
Obiettivo: la finalità della buona pratica sociale è quella di fare rete tra l’associazione degli Orti San Giorgio e la comunità domenicana per realizzare una attività economica avente come prodotto protagonista l’arancia amara.
Attività: una volta eseguiti i test e le analisi su un campione del prodotto si è scoperto che il frutto era commestibile, oltretutto le sostanze inquinanti presenti nelle arance sono al di sotto dei limiti minimi consentiti dalla legge.
Fatta questa premessa l’attività della buona pratica sociale è quella di realizzare dei prodotti finali come marmellate bio per la colazione o salse che accompagnano piatti salati, raccogliendo dagli alberi solo il 20% delle arance disponibili. Cosicché da non causare uno spogliamento totale degli alberi.
Ambito territoriale: La Spezia.
La buona pratica compare nell’inserto “Buone Notizie” (martedì 11 maggio 2021) del Corriere della Sera.