I guardiani della porta accanto
Le nuove tecnologie comunicative, se utilizzate in modo intelligente, offrono notevoli ed inaspettate opportunità. Spesso sono in grado di riscoprire in chiave nuova i vantaggi e le risorse dei legami di vicinato e di prossimità. Permettono di affrontare in modo innovativo il problema della sicurezza, che finora aveva contribuito proprio ad indebolire le reti relazionali.
Un progetto che sta coinvolgendo migliaia di famiglie dimostra come, grazie alle nuove tecnologie, sia al tempo stesso possibile raggiungere molteplici risultati in termini di sicurezza, controllo del territorio, collaborazione con le forze dell’ordine, ma anche valorizzazione delle reti di vicinato e di prossimità.
Obiettivo: I guardiani della porta accanto è una buona pratica che ha lo scopo di promuovere la sicurezza partecipata prevenendo la microcriminalità evitando i comportamenti che possano creare situazioni appetibili per il delinquente (poca illuminazione, cancelli aperti, ecc…).
Attività: Oltre sessantamila famiglie in quattrocento città italiane hanno già aderito a gruppi di controllo del vicinato. Rappresentano una vera e propria rete che “lavora in in perfetta intesa con le Forze dell’Ordine e le Amministrazioni Comunali, come prevedono i protocolli di legalità stipulati con le prefetture”. Quali sono le attività svolte? “Guardano con occhio vigile, colgono movimenti sospetti, segnalano prima al 112 e al 113 e poi sui gruppi whatsapp, sulle pagine facebook dedicate e sui social, scattano foto e registrano video che poi consegnano alle Forze dell’Ordine”. Non sono delle ronde e non si identificano con alcuna forza politica, gruppo etnico o religione. Mai è previsto un intervento diretto e nessuno gira armato. Chi invia le segnalazioni attraverso una comunicazione online deve essere riconoscibile e assumersi la responsabilità di quanto afferma. Vengono accettate solo “notizie inerenti a furti, truffe, estorsioni, danneggiamenti e a tutti gli argomenti riconducibili al tema della sicurezza e utili al bene della comunità. Niente minacce, incitamento alla violenza o all’odio razziale, manifestazioni di carattere politico e niente offese”. Gran parte di queste famiglie hanno aderito ad associazioni di controllo del vicinato che operano soprattutto in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana. Sabato 23 marzo 2019, a Montegrotto Terme (Padova), tali associazioni si sono riunite nell’ambito di un apposito congresso.
Ambito territoriale: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana – Italia.