Quando il cielo è sereno, ci si rende contro di trovarsi a due passi dalla Tunisia, tra colate laviche e terrazzamenti di vigne centenarie. Dove ci troviamo? A Pantelleria, patrimonio dell’umanità Unesco. È qui che opera Sonia Anelli, biologa nonché direttrice del Parco dell’Appennino Tosco Emiliano, che insieme alla sua equipe di ricercatori, si occupa di preservare, curare l’ecosistema pantese e di scoprire le nuove specie vegetali che questa magnifica isola vulcanica, gelosamente, custodisce.
Obiettivo
Conservazione ed evoluzione di un ambiente protetto, promuovendo un turismo responsabile ed eco-rispettoso.
Attività
Il lavoro della biologa Sonia Anelli e del suo team sull’isola vulcanica di Pantelleria ricopre più aspetti, quando si parla di conservazione ed evoluzione di un territorio da un ecosistema estremamente delicato. In primo luogo, si è operato tracciando i sentieri che oggi costituiscono le vigne terrazzate, ottenute dall’uomo strappando i blocchi di terra ai centri eruttivi; sono 120 Km di nuovi tracciati condivisibili dai camminatori. Tutto questo grazie a Sonia Anelli ed al suo gruppo, in collaborazione con il Cai, e si cercherà di accumulare più territorio possibile, percorribile a piedi. Il secondo punto, dopo la riqualificazione, è la riscoperta e l’evoluzione. Come il caso del lago Venere, un miracolo di acqua salata, pur avendo caratteristiche simili ad una laguna. In più, vi è la scoperta della specie vegetale Limonium, un fiore delicato che cresce solo lungo le rive di questo lago e del Grillo Pantescus, una creatura presente solo a Pantelleria. E chissà quanti altri esseri, tra piante a animali, faranno la loro comparsa nelle ricerche della Dott.ssa Anelli, in un questo paradiso terrestre immerso nel Mediterraneo che, di certo, non sarebbe tale senza la passione, l’impegno disinteressato ed esule dal guadagno di chi, come Sonia Anelli fa qualcosa in più che eseguire il proprio mestiere: dona amore e protezione.