Ester Pantano ‘Il mio set coi ragazzi’
Non è semplice imparare i mestieri del cinema quando si è nati altrove. Altrove rispetto a Roma, città italiana della settima arte e centro della formazione legata alla cinematografia, o comunque rispetto ad altre città in cui, nel nostro Paese, è possibile trovare scuole e accademie valide, soprattutto ben piazzate nel circuito dell’industria cinematografica. Lo sa bene Ester Pantano, giovane attrice catanese.
Obiettivo: Fare conoscere un’opportunità di studio dopo il liceo, fare capire che i mestieri del cinema si fanno perché si studia.
Attività: Ester Pantano, 29 anni, giovane attrice catanese- papà siciliano e mamma per metà somala- ha dovuto lasciare la sua città natale per realizzare il sogno di recitare. Con passione, dedizione, studio e determinazione, la ragazza si è diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma e qui ha incontrato il maestro del suono Federico Savina che l’ha coinvolta in un progetto per l’insegnamento del doppiaggio nelle scuole dei borghi umbri, in collaborazione con il Festival del Cinema Città di Spello, diretto da Donatella Cocchini e dedicato proprio alle professioni del cinema.
‘Simuliamo una sessione di doppiaggio con i ragazzi, per fare sperimentare loro tecniche e procedimenti propri del lavoro di doppiatore, ma soprattutto per fare conoscere un’opportunità di studio dopo il liceo e fare capire che i mestieri del cinema non si improvvisano, non si fanno per caso o per fortuna, ma perché si studia e nei luoghi appropriati’, racconta Ester. Fresca del Premio Festival del Cinema Città di Spello ‘L’Albero della Vita’, ricevuta al Lido di Venezia durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica per l’impegno profuso nell’insegnamento nelle scuole dei borghi umbri. Borghi come appunto Spoleto, Foligno, Spello, Monte Castello di Vibio, Bevagna, Campello sul Clitunno. E i loro ragazzi, dagli otto ai diciotto anni, a volte anche a contatto con la disabilità.
Una lezione che Ester ha imparato a sua volta, grazie a questo progetto che l’ha fatta crescere come donna e come attrice, perché ‘mi ha aiutata ad allontanarmi dal giudizio che io do di me stessa e ad ascoltarmi di più, mostrandomi quanto la confidenza con noi stessi e la nostra libertà renda più libero anche il nostro ‘interlocutore’.
Teatro di un’esperienza che ‘mi ha fatto rivivere le dinamiche scolastiche da adulta, oltre che da insegnante, e mi ha fatto capire quanto avrei voluto, da studente, una scuola attenta al singolo e alla sua individualità. Una scuola che dia ai ragazzi la possibilità di mettersi in gioco con libertà creativa, senza paura di essere giudicati’, racconta Ester.
Ambito territoriale: Roma.