Vanni Oddera e Ilaria sulle ruote della libertà
La disabilità può rendere tutto più difficile ma non impossibile, e non dev’essere vista come un motivo per scoraggiarsi ma come un punto di partenza per trovare soluzioni e alternativeche permettano di raggiungere i propri obiettivi. È molto importante seguire sempre i propri sogni. L’atleta di Varazze Ilaria Naef ha realizzato il primo “backflip” al mondo in carrozzina sulle nevi di Prato Nevoso, dopo una serie di allenamenti, ha concluso in modo perfetto la rotazione del salto.
Obiettivo: Aiutare gli altri usando le abilità della mototerapia e regalando momenti di gioia a persone e bambini con disabilità.
Attività: A Savona, il 18 settembre, Vanni Oddera e la sua ‘allieva’ Ilaria Naef si cimenteranno in una nuova sfida: far planare sul mare la carrozzina di lei, con un telaio speciale, trainata da una moto d’acqua. Lui è il campione di freestyle in motocross, con evoluzioni fino a 10 metri di altezza, che per aiutare i bambini disabili o ammalati in Italia e in giro per il mondo si è inventato la mototerapia. Ilaria è l’unica italiana a praticare lo skate in carrozzina ed è appena tornata dai Mondiali in Germania.
Vanni Oddera non ha ancora 40 anni ed è uno di quelli che l’Italia può vantare nel mondo. Un fenomeno. Ilaria, invece, ha venticinque anni ed è nata prematura e questo le ha causato una paralisi cerebrale. ‘Posso camminare con la carrozzina. Mi rende indipendente, per me è libertà, il mio paio di ali. E vola davvero: l’unica italiana a praticare WCMX, lo skate in carrozzina, e la prima al mondo ad aver effettuato con la sua sedia un backflip, il giro della morte, sulla neve, lo scorso inverno a Prato Nevoso. ‘Mi ha cambiato la vita vedere a quattordici anni su Internet il video di un ragazzo in carrozzina a uno skatepark’, racconta Ilaria. Era a casa a Varazze, mare della Liguria di Ponente, e dal quel giorno la sua vita è cambiata. La ragazza ha studiato Traduzione e interpretariato a Genova, doppio Erasmus in Germania.
Si sono conosciuti quattro anni fa a Varazze, durante un evento di freestyle sul molo. ‘Aveva il fuoco negli occhi. In me vedeva qualcuno che poteva aiutarla’, racconta Vanni. Ilaria, invece, dice: ‘La paura deve esserci sempre, è importante. La voglia la supera. È pazzo, come sono pazza io! – aggiunge scherzando – in questo siamo molto simili. ’ Lui che spiega: ‘Sembro un folle, ma sono un calcolatore. Per questo si fida completamente di me. La mia allieva prediletta. ’
Vanni ha scelto di donare la propria passione per il freestyle motocross con il fine di aiutare gli altri, regalando momenti di gioia a persone e bambini con disabilità. In mezzo ad incontri, si accende una luce e viene l’idea della mototerapia: usare le sue abilità per far provare emozioni uniche a chi sale con lui e rider come lui. In 10 anni circa 50mila persone hanno provato l’emozione di salire in sella a moto straordinarie con campioni straordinari in 100 tappe in tutta Italia. Anche in America ed Europa. ‘Senza Fondazione Umana Mente di Allianz non sarei mai riuscito, ogni volta devo ringraziarli. ‘
Ambito territoriale: Savona.
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