[A cura di Marika Iannone]

Un fumetto non cambia il mondo, ma disegnare la sostenibilità può contribuire a costruire quella consapevolezza che serve a salvarlo, per renderlo un posto migliore per noi e per le generazioni future. Alessia Iotti ha deciso di intraprendere così questo percorso di sensibilità al tema ambientale, attraverso quello che è il suo modo di comunicare: il disegno.

Obiettivo

Sensibilizzare sulle tematiche ambientali attraverso il fumetto.

Attività

Alessia Iotti è convinta che ognuno di noi può, e deve, avere un ruolo per tutelare il nostro Pianeta. Lo si può fare in svariati modi, ma il punto non è solo farlo per sé stessi, quanto convincere gli altri a pensarci e a collaborare per un futuro sostenibile, per noi e per le generazioni future. Questa giovane donna ha deciso di farlo proprio attraverso l’arte, i fumetti, parlando quindi di sostenibilità e mettendo in gioco le proprie abilità. L’arte cambia la prospettiva del mondo, ne diventa il simbolo più che il significato, come quello della lotta e del coraggio nel voler cambiare le cose. Sa inoltre che, per quanto gli scienziati stiano a parlare di crisi climatica in modo tecnico, usando statistiche, grafici e numeri, un’immagine di un terreno arido o di un ghiacciaio scomparso resta di gran lunga più impressa. Non solo, serve l’ironia per creare consapevolezza e porre le domande giuste, per poi scatenare un effetto a catena di cambiamento in chi ci circonda, anche grazie ai social media. La sensibilità ambientale e la sua vena artistica hanno condotto Alessia a questo progetto che riscuote, sui social, un certo successo e crea una collaborazione e divulgazione di idee su tematiche che riguardano tutti noi. La comunicazione, in fondo, è una danza tra varie componenti: parole, metafore, disegno, immagine. Ogni volta è un gioco di bilanciamento, senza mai dimenticare l’umorismo. Il suo fumetto, intitolato “La crisi climatica non esiste. Non è un unicorno” è stato ben accolto da un pubblico che varia dai 20 ai 35 anni e capita spesso che insegnanti o genitori lo utilizzino per spiegare ai più piccoli i suoi disegni. “Siamo animali simbolici, il disegno ci aiuta a visualizzare ciò che non possiamo vedere. A volte anche ciò che non vogliamo leggere”.