Disabili e adozioni: il coraggio d’essere i genitori di Paolino
Anche un disabile molto grave è una persona che merita accoglienza, cura, affetto. La storia di Paolino dimostra che tutto questo è possibile grazie ad operatori sanitari e a famiglie disponibili a mettere in pratica tali valori.
Obiettivo: Dare una famiglia, quindi accoglienza, affetto e gioia ad un bambino con grave disabilità abbandonato alla nascita.
Attività: Disabili e adozioni è una buona pratica inerente alla storia di Andrea e Primiana, rispettivamente marito e moglie, che hanno adottato un bambino disabile, con la pelle nera, il quale non è stato riconosciuto alla nascita dalla madre biologica. Paolo è affetto da una grave malformazione genetica e sembrava non potesse sopravvivere. Invece gli operatori sanitari dell’ospedale Meyer di Firenze e del Don Gnocchi l’hanno cresciuto, curato, alimentato e colmato di affetto, e sono stati, per lui, una prima famiglia. Poi è arrivata la svolta; grazie ad una comunicazione ricevuta dall’Associazione La Goccia, Andrea e Primiana hanno deciso di accogliere Paolo, prima attraverso un affido e poi un’adozione. Ecco le loro testimonianze: “Quando l’abbiamo visto per la prima volta è stata un’incredibile emozione, il suo sguardo intenso, i suoi occhi neri”. “Ancora oggi la disabilità debilita il corpo del bambino. Respira attraverso una tracheotomia. Non cammina, non parla. Però sussurra, e i suoni che emette ci fanno capire la sua gratitudine.” Ha problemi di alimentazione a causa di una palatoschisi. Dal primo giorno che l’abbiamo visto ad oggi ha fatto tantissimi miglioramenti. Siamo sicuri che, pian piano, riuscirà a mangiare e camminare. Sarà difficile, ma ce la faremo”.
Ambito territoriale: Montecassino (Macerata) – Italia.