Ri-prese

Ri-prese. Le memorie e i super8 dei veneziani

Le storie di un territorio e di una comunità sono un patrimonio fondamentale da conservare perché permettono alle persone di crescere, di evitare gli errori del passato e di promuovere un ulteriore sviluppo sociale culturale ed economico. Di conseguenza è fondamentale la cura della memoria di quel territorio e di quella comunità. Inoltre, è importante che tale compito possa fare riferimento sia ai ricordi delle persone sia ad una tecnologia sempre più evoluta ed efficace. Un interessante esperienza in questo senso è stata sviluppata da due giovani veneziani.

Obiettivo: Ricostruire la memoria di Venezia attraverso i ricordi dei suoi cittadini attraverso il progetto “Ri-prese”.

Attività: Due giovani videomaker veneziani, attraverso il progetto “Ri-prese”, hanno deciso di ricostruire la memoria di Venezia attraverso le memorie private dei suoi cittadini. “L’idea di salvaguardare le memorie custodite nei film di famiglia è nata 7 anni fa. Abbiamo cominciato raccogliendo materiale diverso che ci veniva consegnato dai privati ma anche trovato sui mercatini. Abbiamo anche recuperato immagini degli anni 50 realizzate da turisti”. Purtroppo la drammatica alluvione del 12 novembre 2019 ha messo in serio pericolo tale progetto. Infatti l’acqua ha invaso il magazzino dove sono conservate centinaia di pellicole, proiettori e cineprese che erano state consegnate ai due ragazzi. Per questo loro hanno lanciato una campagna di crowdfunding con l’obiettivo di raccogliere la cifra necessaria per il restauro e la pulitura delle bobine danneggiate. Le donazioni saranno anche impiegate per acquistare una macchina professionale per la digitalizzazione dei film, che ne preserverà i contenuti. Occorre ricordare che nastri e pellicole vanno convertiti quanto prima perché la stima di vita di di una pellicola è di circa 60 anni e quella di un nastro magnetico di 25. Trascorsi questi periodi le emulsioni si degradano, i colori si perdono, i nastri si incollano, provocando problemi irreversibili. Secondo i due ragazzi: “perdere queste memorie, significa perdere un’enorme mole di piccole storie. Documenti autentici, non ufficiali, spontanei, fondamentali per conservare e rafforzare il senso di identità di un territorio, il cuore di un’intera comunità, i cui ricordi sono un valore inestimabile”.

Ambito territoriale: Venezia.